La Madonna Nera di Oropa
La statua lignea, alta mt 1,32, rappresenta la Madonna nel mistero della presentazione del Bambino al Tempio e della sua
Purificazione. Infatti il Bambino reca la colomba e la Vergine stende il braccio destro con la palma della mano a racchiudere le monete dell’offerta. (Il prezioso pomo in oro, sormontato dalla
croce tempestata di diamanti, che porta ora è un oggetto votivo posteriore).
Secondo la tradizione, la statua venne portata da Sant'Eusebio dalla Palestina nel IV secolo d.C. mentre fuggiva dalla furia della persecuzione
ariana; adoperandosi per la diffusione della devozione mariana, Sant'Eusebio avrebbe nascosto la statua tra le rocce dove ora sorge la Cappella del Roc, costruita nella prima metà del Settecento
dagli abitanti di Fontainemore, località valdostana ancora oggi fortemente legata al Santuario dall'antica processione che si snoda ogni cinque anni tra i monti che separano le due
vallate.
Il manto blu, l'abito e i capelli color oro fanno da cornice al volto dal sorriso dolce e austero.
E’ stato constatato che sul viso della Madonna e del Bambino, non si posa mai la polvere. Il fatto è attestato pubblicamente da prove periziali,
tra cui quella del can. Agostino Penna.
La statua, nonostante i secoli, non presenta alcun segno di logoramento. Il suo piede, nonostante l’uso di essere toccato ripetutamente dai
pellegrini, anche con oggetti ricordo, non presenta segni di usura.
Nel 1621 furono fatti due tentativi, in tempi diversi, per trasportare la Sacra Statua in località più vicina a Biella; uno dalla parte di
Cossila, l’altra verso Pralungo. Ma tutte e due i tentativi fallirono: a poca distanza dal Santuario la Statua diventò così pesante che i portatori non poterono continuare il trasporto. Perdette
il peso straordinario solo quando si accinsero a riportarla al suo primitivo sacello.
Particolare della tessitura